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Uno sguardo oltre l’orizzonte

03 Feb

   Mi sono svegliata con un brutto senso di costrizione.

Ho “sentito”, dentro di me..  l’odore della sala operatoria, e ho capito!

Non ho ancora metabolizzato l’intervento subito. Se attivo tutti i filtri a mia disposizione, sono in grado di razionalizzare che .. l’ho GIA’ subito e che quindi… è alle spalle,  e che ora devo solo guardare avanti!

E invece no.

Continuo, in momenti come quello di stamattina, a sentire tutto il peso della mia condizione, continuo a sentire il peso di non potere gestire il mio corpo, continuo a subire ciò che il corpo decide… avendo pochi margini di intervento.

Vorrei poter mangiare con relativo piacere… veramente mi basterebbe potere farlo senza patire troppo, vorrei poter consentirmi un viaggetto, vorrei poter andare a scuola con serenità, padrona delle mie energie.

Vorrei..

Ed ecco il peso.. ed ecco quella sensazione del respiro si ferma.

Ed ecco la rabbia e il dolore per questa vita che non ho scelto, una vita da disabile…

Poi il pensiero va oltre … E’ COMUNQUE VITA. E devo farne tesoro.

Allora pian piano cerco di “fare ragionare” la mia “pancia” e … farle comprendere che le sale operatorie, comunque, aiutano a continuare un percorso. Aiutano a vivere. E che la strada, anche se accidentata, comunque consente di viaggiare.

 

 

 

 

4 risposte a “Uno sguardo oltre l’orizzonte

  1. Rosie

    3 febbraio 2013 at 15:17

    Ciao cara Timenn. intanto mi scuso per non essere passata da tempo a leggerti e a commentare, ma è stato a causa del mio momento un po’ buio, ho letto i tuoi ultimi post, che l’operazione non è andata come si sperava per quel che riguardava il risolvere i tuoi problemi di alimentazione, che ovviamente ancora senti addosso il peso di questo ritorno in sala operatoria che forse si sarebbe potuto evitare.
    E’ bello che tu riesca a pensare alla cosa più importante che è la vita, ma sappiamo bene che le difficoltà ci sono e tutti i giorni. Spero comunque che tu possa presto lasciarti alle spalle questo nuovo giro in sala operatoria che, se non altro, servirà a evitare il ritorno di coliche e problemi, e che spero ci faciliterà in un nuovo incontro. Adesso sono sicura che quando programmeremo di vederci ci riusciremo!
    Un abbraccio e mi permetto di mandare un abbraccio anche a quella creatura speciale che è tua figlia!!!

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    • timenn

      7 febbraio 2013 at 18:41

      Eh Rosie, certo che spero ASSOLUTAMENTE di poter essere presente ai “nostri incontri2.. così preziosi, così costruttivi, così pieni di calore.
      E.. pazienza se dovrò continuare con gli amati/odiati omogeneizzati.
      Un abbraccio grande grande

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  2. Widepeak

    6 febbraio 2013 at 17:13

    Fai bene a parlare con la tua pancia, parla con il tuo corpo, cercate di ricordarvi che state dalla stessa parte. Non siete nemici, il corpo è il tuo alleato principale!

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    • timenn

      7 febbraio 2013 at 18:47

      Cara Wide, che bello sentirti… e che riflessioni profonde mi inviti a fare.
      E’ proprio vero, io e il mio corpo andiamo e dobbiamo andare nella stessa direzione.
      Proprio stasera è venuto un amico chirurgo a “tastare” il mio taglio perché nella parte esterna ho parecchio male e soprattutto è molto duro. Vedermi.. con tutti i tagli che nel tempo si sono accumulati nel mio addome… mi ha fatto male, mi ha dato la sensazione del dolore trascorso… Poi mi sono detta che è grazie a quelle brutte cicatrici… se sono ancora qui. E in effetti le ho ri-guardate con affetti. Con amore. Ero io! Hai ragione, il mio corpo è il mio migliore alleato. Un abbraccio speciale speciale

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